Macrofase II: Sperimentazione

Nonostante per motivi di chiarezza la prima e la seconda fase risultino distinte, in realtà l’orientamento di fondo del progetto è quello della ricerca azione, che prevede una forte contaminazione tra i processi di raccolta dei dati e delle informazioni e l’intervento finalizzato al cambiamento. La sperimentazione è di fatto già iniziata nel corso dell’attività di ricerca, sia in quanto la ricerca rappresenta una attività di sensibilizzazione, sia perché metodi di indagine come i focus group costituiscono occasioni di riflessività e cambiamento organizzativo e sistemico.

Le prime attività della sperimentazione sono state rivolte all’individuazione degli ambiti di sperimentazione e alla formazione dei consulenti esterni e dei tutor interni chiamati a svolgere azioni di facilitazione nell’ambito delle diverse fasi della sperimentazione ed in particolare nelle attività formative. I tutor interni avranno inoltre il compito di garantire continuità agli interventi intrapresi anche una volta che il percorso progettuale sarà giunto a conclusione.

A questa fase preparatoria sono seguite le azioni successivamente indicate:
a) percorso formativo per tutor e facilitatori del progetto.
b) Percorso formativo per i Comitati Pari Opportunità per migliorare la visibilità e l'efficacia delle loro azioni e per fornire strumenti di lettura, in una prospettiva di genere, dei contesti organizzativi in cui operano.
c) Percorsi formativi per favorire la crescita professionale e lo sviluppo organizzativo in un'ottica di genere.
d) Workshop per manager e dirigenti sulla gestione del personale in un’ottica di genere.
e) Workshop per rappresentanti e delegati sindacali su contrattazione e misure di conciliazione.
f) Attivazione di tavoli di lavoro con rappresentanze aziendali e sindacali per incentivare l'introduzione di misure in materia di conciliazione ed equità di genere nei contratti.
g) Consulenza organizzativa per l'implementazione di politiche di genere e di conciliazione.
h) Attivazione di tavoli di lavoro sui costi di non parità.
i) Campagna promozionale per favorire l'utilizzo del congedo parentale da parte dei padri.
j) Sinergie con altri soggetti e attività progettuali per promuovere interventi a favore della conciliazione.